L'odore del caffè ed i giornali
La domenica e il suo tedio. Di mattina
e sulla pagina intravista quella vana
pubblicazione di versi allegorici
di un collega felice. Il vecchio
giace prostrato e bianco nella decente
abitazione di povero. Stancamente
guarda il suo volto nello specchio.
Pensa, non più studito, che quel viso
è lui. La mano distrutta
Non è lingi la fine. La sua voce dichiara:
Quasi non sono, ma i miei versi ritmano
la vita e il suo splendore. Io fui Walt Whitman.
[Jorge Luis Borges: da Homenaje a Walt
Whitman, Didier Tisdel Jaèn ed. University of Alabama Press, 1969,
p.2; trad. di Biancamaria Tedeschini Lalli]
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